Un investitore immobiliare, per trarre il maggior profitto possibile su un immobile, deve calcolare ogni spesa possibile, comprese le spese notarili per il rogito.
Il rogito notarile è un atto pubblico che sancisce il passaggio di proprietà definitivo di un immobile dal venditore al compratore. La figura che si occupa di questo importante step è appunto il notaio.
Infatti secondo quanto stabilito dall’art.2699 del nostro Codice Civile è necessario sottoscrivere un atto pubblico alla presenza di un notaio, nonché di testimoni. Il primo avrà la funzione di attribuire fede all’atto, nonché di dare diritto al creditore di procedere legalmente nel caso in cui il debitore non adempia a quanto dovuto.
Inoltre, in caso di mutuo, il notaio garantisce assistenza legale inclusa nel costo dell’atto. Tuttavia, come appena detto, l’atto pubblico, cioè il rogito, richiede dei costi in alcuni casi fissi e in altri dipendenti da diverse variabili.
Ma vediamo insieme nello specifico di cosa di tratta, aiutandoci anche con degli esempi per capire meglio.
Spese da sostenere per il rogito notarile
Le spese da affrontare per effettuare un rogito dal notaio sono principalmente tre.
Innanzitutto le imposte dovute all’Agenzia delle Entrate, poi l’onorario notarile con le relative tasse per l’archivio nazionale notarile a cui va aggiunta l’Iva al 22% e infine la quota di rimborso.
Per quanto riguarda le tasse non hanno nulla a che vedere con la scelta del notaio, in quanto vengono dettate dallo Stato.
L’unico costo variabile è quello dell’onorario del notaio. Infatti ognuno ha le proprie tariffe in base a diversi fattori come: la zona ed il prezzo dell’immobile in questione.
In linea generale queste spese si aggirano dai 1500 ai 2000 €. In ogni caso ciascun notaio ha il dovere di fornire al potenziale cliente un preventivo in modo tale che quest’ultimo possa valutare a che notaio affidarsi.
Per quanto concerne invece le imposte, variano a seconda dell’immobile che si ha intenzione di acquistare.
Per venire a conoscenza dei costi riguardanti sia la prima che la seconda casa è necessario innanzitutto determinare il valore catastale che è dato dal valore della rendita catastale per un coefficiente variabile in base alla categoria catastale dell’immobile.
Dopodiché si va a moltiplicare il valore catastale della casa per un’aliquota ridotta al 2% nel caso della prima casa. Al risultato vanno aggiunte poi l’imposta fissa ipotecaria di 50 € e l’imposta fissa catastale di altri 50 €.
Nel caso della seconda casa invece l’aliquota si alza al 9%, mentre le altre due imposte restano uguali.
Insomma, più alto è il valore dell’immobile che si intende acquistare e la somma del finanziamento, maggiori saranno le spese notarili da sostenere.
È anche possibile che questi costi aumentino ulteriormente nel caso in cui chi compra l’immobile sia un’impresa di costruzione, perché allora l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale arriveranno ad un valore di 200 € l’una. A tutto ciò va aggiunta l’Iva del 4% o 10%, a seconda che si tratti della prima o della seconda casa.
Per capire meglio tutto questo facciamo un breve e semplice esempio.
Per quanto riguarda le imposte, se la rendita catastale è di 480 € (rendita catastale media), dobbiamo tenere in considerazione che il valore catastale è superiore alla rendita di 115,5 volte per la prima casa e di 126 per la seconda.
Una volta specificato questo basterà moltiplicare la rendita catastale (480) per 115,5 o 126 e il risultato per l’aliquota del 2 o 9%. Infine vanno sommate l’imposta fissa ipotecaria e quella catastale di 50€ ognuna.
Il risultato sarà di 1208,80 € per la prima casa e di 5543,20 € per la seconda.
A tutto ciò vanno infine aggiunte le spese dell’onorario del notaio che come abbiamo visto sono variabili.
Possibilità di risparmio nella stipulazione dell’atto notarile
Una volta viste tutte le spese da sostenere è doveroso dire che esistono delle possibilità di risparmio.
Per esempio se la base notarile, ovvero la somma su cui viene calcola l’imposta, è determinata dal valore catastale dell’immobile in questione e non dal suo prezzo di vendita, si ha diritto ad una riduzione del 30% sui costi notarili come previsto dalla legge vigente al momento in materia.
Inoltre è necessario verificare se si ha diritto o meno a sconti o esenzioni, come nel caso in cui l’immobile risulti come prima casa.
Infine è utile sapere che il notariato ha da tempo stabilito i cosiddetti “minimi”. Ovvero, il notaio in questione dovrebbe richiedere al cliente una quota compresa tra lo 0,9 e l’1% del valore dell’immobile in discussione e non oltrepassare tali limiti.
Si tratta però di valori prettamente indicativi, perciò è necessario farsi fare diversi preventivi da diversi notai per trovarne uno che rispetti tali limiti in modo tale da avere un risparmio non indifferente.
In ogni caso, per avere un’idea più valida di quelle che sono le spese da sostenere durante un investimento immobiliare, nonché per avere supporto e consulenza durante tutto il percorso, potete rivolgervi a Società Italiana Investimenti Immobiliari che saprà sicuramente come esservi di supporto consulenziale valido ed efficace.